Settimana della vaccinazione: avvertimento dell’ECDC, in aumento i casi di morbillo e pertosse in Europa

L’ultima settimana di aprile è dedicata alle vaccinazioni: l’agenzia europea per la prevenzione lancia un allarme per il ritorno di morbillo e pertosse, malattie trasmissibili potenzialmente gravi, che si possono prevenire facilmente con vaccini la cui efficacia e sicurezza è attestata da tempo.

26 Apr. 2024

di Natalia Milazzo
Scienza
Salute
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In occasione della Settimana europea della vaccinazione, che si celebra tra il 24 e il 30 aprile in concomitanza con la World Immunization Week, l’ECDC, Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha pubblicato una serie di dati che indicano come in UE e nello Spazio economico europeo (SEE) si stia registrando un aumento dei casi di malattie per cui sono disponibili da tempo i vaccini, in particolare il morbillo e la pertosse, dopo la diminuzione che si era verificata durante la pandemia di COVID-19.

Come ha dichiarato Andrea Ammon, direttore dell’ECDC: «È scoraggiante vedere che, nonostante i decenni di una storia molto ben documentata di sicurezza ed efficacia delle vaccinazioni, i paesi dell’UE/SEE e del mondo devono ancora affrontare focolai di malattie che si possono prevenire con i vaccini».

Almeno 5 morti per morbillo

Il numero di casi di morbillo, secondo quanto riporta l’ECDC, ha iniziato ad aumentare nel 2023 e questa tendenza è continuata in diversi Stati membri dell’UE.
Tra marzo 2023 e la fine di febbraio 2024 sono stati segnalati almeno 5.770 casi di morbillo, che hanno provocato almeno 5 decessi. Il rischio più elevato è tra i bambini e le bambine di età inferiore a un anno, in quanto non hanno ancora l’età sufficiente per essere vaccinati (la prima dose si riceve nel secondo anno di vita, intorno ai 13 mesi): dovrebbero quindi ricevere la necessaria protezione attraverso l’immunità di comunità. Il morbillo si contagia molto facilmente, quindi è fondamentale raggiungere un’elevata copertura vaccinale, ovvero che almeno il 95% della popolazione sia vaccinato con due dosi, per interrompere la trasmissione.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo quanto riporta il numero di aprile 2024 del bollettino periodico Morbillo & Rosolia News curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia  dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato su EpiCentro, uno dei più consolidati progetti di cui si occupa Zadig, nei primi tre mesi del 2024 si osserva un aumento dei casi segnalati, a partire dagli ultimi quattro mesi del 2023. Dal 1° gennaio 2024 al 31 marzo 2024 sono stati notificati 213 casi di morbillo, di cui 34 a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo 2024. L’88% dei casi in cui è stato possibile accertare la situazione vaccinale era non vaccinato al momento del contagio. L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni; 11 casi avevano meno di un anno di età. Cinquantasei casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Poco meno della metà dei casi (48,8%) sono stati ricoverati e ulteriori 38 si sono rivolti a un Pronto Soccorso.

Decuplicati i casi di pertosse

L’ECDC riporta anche che dalla metà del 2023 è stato segnalato un aumento dei casi di pertosse in diversi paesi dell’UE/SEE, con dati preliminari che indicano un aumento di oltre dieci volte nel 2023 e nel 2024 rispetto al 2022 e al 2021. Sono più a rischio neonati e neonate nei primissimi mesi dalla nascita, che non hanno ancora l’età sufficiente per ricevere il vaccino completo, e sono a maggior rischio di malattia grave e di morte. Per ottenere la migliore protezione, è essenziale garantire che tutti i vaccini raccomandati contro la pertosse siano somministrati al momento giusto (la prima dose si riceve nel terzo mese dalla nascita). La vaccinazione durante la gravidanza può anche proteggere neonati e neonate.

Vaccinazioni, cruciali per la salute collettiva e personale

Di fronte al verificarsi di focolai di malattie prevenibili con il vaccino, l’ECDC sottolinea che sono essenziali sforzi continui per individuare le lacune immunitarie nella popolazione, raggiungendo coloro che potrebbero aver saltato o ritardato la vaccinazione.
Bisognerebbe che tutte le persone fossero invitate a verificare con pediatra o medico/medica di famiglia per assicurarsi di avere ricevuto tutti i vaccini raccomandati: in tutti i paesi UE i vaccini principali sono raccomandati, in Italia alcuni sono anche obbligatori.
Come osserva Andrea Ammon: «Raggiungere e mantenere un’elevata copertura vaccinale, tenere sotto sorveglianza le malattie e attivare risposte tempestive per controllare i focolai rimangono le azioni chiave contro queste malattie. I vaccini hanno protetto molte generazioni e dovremmo fare in modo che continui a essere così».

Da EpiCentro è possibile scaricare tradotti in italiano alcuni dei materiali realizzati dall’Oms per la Settimana europea delle vaccinazioni 2024.