Il 31 maggio è il “no tobacco day”: Manifesto dell’Alleanza per un Italia senza tabacco

L’uso di tabacco, con più di 70.000 morti all’anno in Italia e più di otto milioni nel mondo, è da considerare alla stregua di una vera e propria epidemia, contro cui bisogna adoperarsi con tutti i mezzi che sono efficaci. L’Alleanza per un’Italia senza tabacco propone a tutti di sottoscrivere il suo Manifesto, che indica le misure scientificamente valide per combattere il fumo, e denuncia l’inerzia dei governi, che ha consentito all’industria del tabacco addirittura di ampliare la sua offerta con prodotti ingannevoli e pericolosi.

30 Mag. 2025

di Natalia Milazzo
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In primo luogo, il contesto. Che è quello di un’epidemia vera e propria. Come ricorda in apertura il Manifesto dell’Alleanza per un’Italia senza tabacco, movimento di cui anche Zadig, rappresentato da Eva Benelli, fa parte, il tabacco è tuttora la prima causa prevenibile di morte e di malattia al mondo, con più di 70.000 morti all’anno in Italia e più di otto milioni in totale. Sono morti dovute a cancro (dei polmoni, dell’esofago, della bocca…), a malattie cardiovascolari (infarto, ictus…), dell’apparato respiratorio (come la broncopatia cronica ostruttiva) e metaboliche.
Non fumare, pur fondamentale, non è sufficiente a difendersi del tutto: anche il fumo passivo è un pericoloso cancerogeno, che nel mondo provoca più di un milione di morti all’anno tra i non fumatori.
Non basta: il tabacco compromette anche l’ambiente, in tutte le fasi del suo ciclo produttivo, unendosi alle cause di deforestazione e ampio uso di pesticidi. Si è parlato molto, recentemente, dell’inquinamento da microplastiche: ma pochi immaginano che la fonte principale delle microplastiche che inquinano i mari sono i mozziconi di sigaretta.

Un’epidemia a cui si deve porre fine in tempi certi

Bisogna quindi considerare il tabagismo una vera e propria epidemia e un pesante danno ambientale, a cui è necessario e urgente porre fine.
L’Alleanza per un’Italia senza tabacco nasce a partire dal movimento italiano Tobacco Endgame, ovvero “tabacco, fine del gioco”, attivo dal 2015 a sostegno di una strategia di eliminazione del tabacco in Italia, sostenuto da alcune tra le principali società scientifiche, fondazioni e organizzazioni nazionali. Con l’espressione “Tobacco endgame” si vuole intendere che non basta più pensare a strategie di lotta al fumo che puntino a una sua progressiva riduzione e contenimento: bisogna andare oltre, “mettendo fine al gioco”, cioè dandosi come obiettivo un futuro in cui il consumo di tabacco e derivati non esista più, se non in una fascia di popolazione davvero trascurabile. E questo in tempi certi, non in un domani indefinito. Del resto, anche l’Unione Europea punta a ridurre la percentuale di chi usa il tabacco al di sotto del 5% entro il 2040.

Dal 2018, il gruppo ha svolto sul sito www.tobaccoendgame.it una fitta attività di informazione e advocacy, rendendolo una risorsa autorevole in Italia per chi cerca informazioni indipendenti, basate sull’evidenza scientifica, riguardanti il tabacco e le relative politiche di controllo.

L’Alleanza per un’Italia Senza Tabacco articola le sue attività in cinque obiettivi.

  1. Informare decisori politici e cittadini sulle evidenze scientifiche più aggiornate e indipendenti, e sulle politiche efficaci nel controllo del tabacco.
  2. Sorvegliare l’andamento del mercato, l’uso dei prodotti del tabacco, i danni associati e monitorare le attività di lobbying e marketing dell’industria.
  3. Promuovere la consapevolezza, nel mondo della salute e della comunicazione, dei rischi per la salute legati al tabacco e all’industria che lo produce, smascherandone la retorica ingannevole e le strategie comunicative.
  4. Intervenire, attraverso campagne e azioni di advocacy rivolte ai decisori politici per favorire l’adozione di misure efficaci di contrasto al tabagismo e alla diffusione della nicotina.
  5. Sostenere la cooperazione dell’Italia con l’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito della Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco.

 

Nel Manifesto, uscito in questi giorni, l’Alleanza propone a tutti di sostenere una serie di misure supportate da prove scientifiche sulla loro efficacia nel contrastare la diffusione del tabacco, tra cui: l’aumento dei prezzi per i prodotti del tabacco, il divieto di uso in tutti i luoghi di lavoro e pubblici, la totale proibizione di ogni forma di promozione, un’informazione efficace, campagne sui mass media, prevenzione.

Al manifesto è possibile aderire lasciando il proprio nome sul sito dell’Associazione.

Sigarette elettroniche, tabacco riscaldato & co: ingannevoli e dannosi

Nel Manifesto si denuncia anche un fatto grave: come, a causa dell’inerzia dei governi, all’industria del tabacco sia stato possibile ampliare la sua offerta con nuovi prodotti: le sigarette elettroniche, quelle a tabacco riscaldato e le bustine di nicotina. Questi prodotti sono stati proposti come a minor rischio per la salute del consumatore, rispetto alle sigarette tradizionali, con l’obiettivo dichiarato di sostituirle.
Ma la realtà è stata ben diversa: con questi nuovi prodotti l’industria ha aggirato i divieti di pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco ed è riuscita perfino a darsi una riverniciata salutistica. Mentre i presunti benefici per aiutare a smettere di fumare sono risultati modesti: secondo molti esperti, questi prodotti rappresentano al contrario un freno alla lotta contro il tabagismo. Infatti, la maggior parte dei fumatori non abbandona le sigarette, ma diventa un consumatore di entrambi i prodotti, senza ottenere alcun beneficio significativo in termini di riduzione del rischio. Gli esperti esprimono, inoltre, forte preoccupazione per alcune strategie di marketing che sembrano rivolgersi deliberatamente ai giovani.
Il Manifesto dell’Alleanza denuncia infatti come si stia generando una vera e propria emergenza adolescenti. Nonostante il divieto di vendita ai minori di 18 anni, tra i ragazzi e le ragazze italiani di 13-15 anni la frequenza di quelli che hanno almeno provato la sigaretta elettronica in Italia è del 55%, la più alta osservata tra 70 Paesi nel mondo. Tra i 16enni europei, quelli italiani mostrano la più alta prevalenza di fumatori di sigarette tradizionali. Sono dati allarmanti, che dovrebbero spingere ad azioni significative e immediate.

 

Smascherare le false informazioni dell’industria

Prodotti a base di tabacco che si presentano come “più sani”, dunque. Un vero paradosso. Non a caso, il tema scelto dall’OMS per la Giornata mondiale senza tabacco 2025 è “Giù la maschera! Mettere a nudo le tattiche delle industrie del tabacco e della nicotina per rendere attraenti i loro prodotti”.

Su questo tema, Scienza in rete ha pubblicato in occasione del No tobacco day un articolo di Silvano Gallus, ricercatore al Mario Negri e tra i fondatori dell’Alleanza, che fa un vero e proprio fact-checking su cinque affermazioni dei produttori, smontandole in base ai dati che provengono dagli studi scientifici. Non è vero, per esempio, che il consumo di sigarette elettroniche tra i giovani è basso, non è vero che sono pochi coloro che consumano sia sigarette tradizionali sia sigarette elettroniche, non è vero che il tabacco riscaldato aiuta a smettere di fumare.

Come conclude Gallus: l’industria del tabacco continua a diffondere disinformazione, ma le evidenze della letteratura scientifica convergono nella direzione opposta.