Formazione: che cosa ci ha insegnato la pandemia

Acquisire, aggiornare e tradurre in pratiche cliniche le conoscenze sul COVID-19, velocemente e nel pieno della pandemia. Una sfida per gli operatori sanitari e per chi si occupa della loro formazione, cui Zadig ha risposto con un’offerta tempestiva e articolata. Ne ha tratto dieci raccomandazioni che ha messo subito a disposizione della comunità scientifica con una pubblicazione sul British Medical Journal nel marzo 2020. I risultati della formazione, che ha coinvolto 225.000 operatori sanitari, sono stati pubblicati recentemente su Acta Biomedica.

14 Nov. 2023

di Maria Rosa Valetto
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L’esigenza di una formazione tempestiva, indipendente e basata sulle prove, da erogare agli operatori sanitari durante la pandemia, ha portato Zadig a condividere l’esperienza acquisita in dieci raccomandazioni.

Crediti immagine: Fusion Medical/Unsplash

 

Già a marzo 2020, poco dopo l’esplosione della pandemia COVID-19 in Europa, sul British Medical Journal è stato pubblicato un decalogo sulla formazione degli operatori sanitari sul tema COVID, proposto dai coordinatori del settore formazione di Zadig.

Le raccomandazioni sono quelle che hanno guidato durante la pandemia l’impegno di Zadig nella formazione degli operatori sanitari, un impegno iniziato il 22 febbraio 2020, il giorno dopo la conferma del primo caso di trasmissione locale di SARS-CoV-2 in Italia, e che ha coinvolto centinaia di migliaia di operatori che hanno seguito i corsi.

La risposta a questa esigenza di formazione cruciale e urgente si è declinata in una articolata offerta formativa, in un triennio che ha richiesto alla comunità scientifica di acquisire rapidamente conoscenze, ma di essere pronta ad aggiornarle altrettanto rapidamente, e ha posto la comunità degli operatori sanitari di fronte alla sfida di tradurle in pratiche destinate a evolversi sulla base delle migliori prove disponibili.

Il decalogo di Zadig

 

1. Scegliere la formazione a distanza, per evitare contatti ravvicinati e trasferimenti.

2. Essere tempestivi e reattivi, per fornire agli operatori sanitari informazioni adeguate in tempo utile.

3. Sviluppare corsi brevi e ritagliati sul profilo dei partecipanti, per ottimizzare il poco tempo a disposizione degli operatori sanitari.

4. Utilizzare piattaforme formative che non richiedano la banda larga (soprattutto nei Paesi con risorse scarse), per facilitare la partecipazione.

5. Offrire i corsi gratuitamente, per promuovere la partecipazione.

6. Fare riferimento alle fonti normative e regolatorie e ai documenti di indirizzo, per standardizzare i comportamenti professionali.

7. Fare riferimento alla letteratura scientifica basata sulle prove, per garantire un’elevata qualità dell’informazione e una formazione senza conflitti di interesse.

8. In caso di epidemie/pandemie, includere una sezione sulla comunicazione del rischio, per rendere gli operatori sanitari competenti nel rispondere alle domande e ai bisogni delle persone.

9. Elencare i siti web istituzionali, per contrastare la disinformazione.

10. Aggiornare in continuo i contenuti formativi (rolling review), per seguire l’evoluzione della situazione e il progredire delle conoscenze scientifiche.

Corsi per migliaia di operatori

 

Di propria iniziativa o in partnership con la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO) e con la Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI), Zadig ha pubblicato 20 corsi su argomenti legati alla pandemia che hanno visto la partecipazione di 225.000 operatori sanitari. I principali risultati di questo progetto sono stati pubblicati ad agosto 2023 su Acta Biomedica.